RACCOLTA DATI OSPEDALE DI BOLZANO | DATA COLLECTION BOLZANO HOSPITAL

Gruppo di ricerca | Research team Cristina Boeri, project leader, Mario Bisson, Aldo Bottoli, Francesca Lobbio, Grazia Soda
Istituto | Institution Laboratorio Colore, Dip. Indaco, Politecnico di Milano
Luogo di sperimentazione | Experimentation location Ospedale di Bolzano (Italy)
Anno | Year 2006-2007

In occasione della ristrutturazione del reparto di psichiatria dell’Ospedale di Bolzano, è stata avviata una sperimentazione che, in accordo con l’Ospedale, ha realizzato due prototipi di camere di degenza al fine di verificare gli effetti psicologici e fisiologici, sugli operatori e sui pazienti, di una soluzione policromatica rispetto a una monocromatica. E’ stata condotta una raccolta dati attraverso questionari rivolti agli operatori a cui è stato chiesto di riferire sia sulle proprie percezioni che su quelle dei pazienti. Le camere di degenza in cui sono stati introdotti interventi policromatici sono state valutate, per i diversi parametri presi in esame, con maggiore positività rispetto a quelle dove gli interventi non sono stati effettuati.

During the renovations of the psychiatry department of the Bolzano Hospital, an experimentation, in agreement with the Hospital, was conducted: two patient rooms prototypes were made in order to test the psychological and physiological effects, both on the operators and patients, of a polychromatic solution than a monochromatic. A data collection was conducted through questionnaires to operators who were asked to report on both their perceptions and the patients. The patient rooms in which polychromatic interventions were introduced have been evaluated, for the various parameters examined, more positive than those where interventions were not carried out.

 

COLORE NEI LUOGHI DI SANITA’ | COLOUR IN HEALTHCARE

Gruppo di ricerca | Research team Vicenza 1: Aldo Bottoli project leader, Giulio Bertagna co-project leader, Mario Bisson project manager, Cristina Boeri responsabile operativo, Ilenia Moncada, Elisabetta Mottana, Enrico Dall’Osto; Vicenza 2-3-4: Aldo Bottoli project leader, Mario Bisson project manager, Cristina Boeri responsabile operativo, Francesco Ranzani, Andrea Santoro, Marco Orcese, Giulio Bertagna, Paolo Pagani, Enrico Dall’Osto; Vicenza 5: Aldo Bottoli project leader, Mario Bisson project manager, Cristina Boeri responsabile operativo, Marco Orcese, Enrico Dall’Osto, Luigi Proserpio, Valentina Vezzani, Eugenio Labate
Istituto | Institution Laboratorio Colore, Dip. Indaco, Politecnico di Milano
Luogo di sperimentazione | Experimentation location ULSS n.6 Vicenza (Italy) 
Anno | Year 2002-2007

Partendo da una indagine conoscitiva delle funzioni e delle destinazioni d’uso, il progetto di ricerca applicata Ospedale di Vicenza, articolato in cinque differenti aree di intervento, si pone come obiettivo l’individuazione di una gamma cromatica appropriata alle esigenze degli utenti, ospiti e operatori.

La Psicofisica ha introdotto il concetto di “equilibrio ecologico” come quell’insieme di condizioni percettive che, essendo in sintonia con l’essere umano, ne rispettino l’equilibrio psicofisiologico. Lo scopo dell’attività di ricerca è quello di offrire indicazioni di progetto utili per consentire situazioni percettive che possano meglio interagire con l’equilibrio ecologico dell’essere umano, ovvero con quell’insieme di situazioni fisiopsicologiche indotte da stimoli esterni il cui modello di riferimento deve essere l’ambiente naturale.

Starting from a survey of functions and uses, the applied research project Vicenza Hospital, structured in five different areas of intervention, aims to identify a range of colours appropriate to the needs of users, guests and operators.

The Psychophysics introduced the concept of "ecological balance" as that set of perceptual conditions that, being in tune with the human being, respect the psycho-physiological balance. The purpose of the research is to provide useful project indications allowing perceptual situations that can better interact with the ecological balance of the human being.

 

URBAN PERCEPTUAL COLOUR | URBAN PERCEPTUAL COLOUR

Gruppo di ricerca | Research team Cristina Boeri
Istituto | Institution Laboratorio Colore, Dip. Indaco, Politecnico di Milano
Luogo di sperimentazione | Experimentation location Milano Bovisa (Italy)
Anno | Year 2006-2011

I colori della città, oggi, non sono più riconducibili alle sole cromie dei suoi edifici, ma sempre più dettati dal movimento di automobili e mezzi di trasporto pubblico, da segnali stradali e informazioni pubblicitarie, da vetrine e insegne, e più in generale dai cosiddetti elementi di arredo urbano. Ogni intervento sulla componente cromatica urbana deve essere inteso essenzialmente come un processo progettuale, anche quando si tratti di ripristinare uno stato originario attraverso una fedele ricostruzione storica, o di conservare la materia cromatica del costruito storico in quanto elemento di cultura materiale, o, infine, di operare in una soluzione di continuità con le prassi tradizionali locali.

E se ogni intervento cromatico sulla città è un intervento progettuale, allora dovrà trarre motivazione non solo dalla storia e dalle preesistenze, ma anche dalla capacità del colore di risolvere le contraddizioni dettate dalle rapide trasformazioni della città che investono sia il tessuto urbano storico che le cosiddette periferie, dove appare ancora più necessario un approccio al colore che sappia restituire identità e senso di appartenenza ma anche portare qualità percettiva. Scopo della ricerca è delineare e verificare un metodo di lettura della componente cromatica urbana fondato sul dato percettivo. A tal fine è stato individuato come caso studio uno spazio urbano circoscritto, una piazza della periferia di Milano, sulla quale condurre letture del colore in relazione alle diverse condizioni spaziali.

Nowadays, the colours of the city are no longer linked only to the colours of its buildings, but they are progressively more dictated by the movement of cars and public transport, by road signs and advertising information, by shop windows and signs, and, more generally, by the so-called elements of urban furniture. Any intervention on the urban colour component must be understood as essentially a design process, even when it is the case of restoring an original state through a faithful historical reconstruction, or keeping the colour material on the historic built as part of material culture, or, finally, operating in a continuance with the traditional local practices.

And if any colour intervention on the city is a design intervention, then it will have to derive justification not only from history and pre-existent, but also from the ability of colour to resolve the contradictions dictated by the transformations of the city, which involve both the historical urban fabric and the so-called suburbs, where an approach to colour able to return identity and sense of belonging, but also lead to perceptual quality, appears even more necessary. The aim of the research is to outline and verify a method of reading the urban colour component based on the perceptual data. For this purpose a circumscribed urban area, a square on the outskirts of Milan, in Italy, was identified as a case study on which conduct colour readings in relation to the different spatial conditions.

 

SPERIMENTAZIONE ALL’OSPEDALE SAN PAOLO | EXPERIMENTATION IN THE SAN PAOLO HOSPITAL

Gruppo di ricerca | Research team Cristina Boeri, Marilisa Pastore, Salvatore Zingale
Istituto | Institution Laboratorio Colore, Dip. Indaco, Politecnico di Milano
Luogo di sperimentazione | Experimentation location Ospedale San Paolo, Milano (Italy)
Anno | Year 2011

L’orientamento nello spazio non dipende solo dalla capacità di rispondere alle esplicite istruzioni di un sistema segnaletico, bensì anche, e a volte soprattutto, dalla capacità a reagire agli stimoli sensoriali, alle sollecitazioni di materie e colori, agli inviti delle affordance dell’ambiente. Ciò significa che al design dei luoghi e della comunicazione, oltre che all’architettura, spetta un compito di grande impegno scientifico: individuare le strategie segniche che regolano, anche al di sotto della soglia della consapevolezza, la tendenza ad assumere comportamenti spaziali di tipo inferenziale e basati sulla nostra “natura animale”.

Del resto, “il comportamento spaziale è ‘adattivo’, nel senso che nella nostra evoluzione abbiamo sviluppato delle capacità di orientarci relativamente indipendenti dalla conoscenza dettagliata e geometricamente corretta di un ambiente” (Baroni, M. R. 2008). La ricerca sperimentale Colore & Wayfinding indaga le possibilità di generare orientamento attraverso il progetto del colore negli spazi interni.

The orientation in the space depends not only on the ability to respond to the explicit instructions of an identification system, but also, and sometimes most of all, on the ability to react to the sensory stimula, materials and colours, environment affordances. This means that the design of places and communications, as well as architecture, has a task of great scientific effort: to identify the strategies of signs that govern, even below the threshold of awareness, the tendency to assume spatial behaviour of inferential type and based on our "animal nature".

Moreover, "the spatial behaviour is 'adaptive' in the sense that in our evolution we have developed abilities to orient ourselves relatively independent of detailed and geometrically correct knowledge of an environment" (Baroni, M. R. 2008). Colour & Wayfinding experimental research investigates the possibility of generating guidance through the project of colour in interior spaces.

 

I colori della città, oggi, non sono più riconducibili alle sole cromie dei suoi edifici

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“I colori della città, oggi, non sono più riconducibili alle sole cromie dei suoi edifici, ma sempre più dettati dal movimento di automobili e mezzi di trasporto pubblico, da segnali stradali e informazioni pubblicitarie, da vetrine e insegne, e più in generale dai cosiddetti elementi di arredo urbano. La storia, pertanto, non può essere l’unico criterio ispiratore cui attingere per trovare risposta alla necessità di progetto di questo complesso sistema cromatico”. (Cristina Boeri)

“Nowadays, the colours of the city are no longer linked only to the colours of its buildings, but they are progressively more dictated by the movement of cars and public transport, by road signs and advertising information, by shop windows and signs, and, more generally, by the so-called elements of urban furniture. History cannot possibly be the sole criterion to draw inspiration from in order to find answers to the design needs of this complex chromatic system”. (Cristina Boeri)

 

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