URBAN PERCEPTUAL COLOUR | URBAN PERCEPTUAL COLOUR
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- Categoria: RICERCHE | RESEARCHES
Gruppo di ricerca | Research team | Cristina Boeri |
Istituto | Institution | Laboratorio Colore, Dip. Indaco, Politecnico di Milano |
Luogo di sperimentazione | Experimentation location | Milano Bovisa (Italy) |
Anno | Year | 2006-2011 |
I colori della città, oggi, non sono più riconducibili alle sole cromie dei suoi edifici, ma sempre più dettati dal movimento di automobili e mezzi di trasporto pubblico, da segnali stradali e informazioni pubblicitarie, da vetrine e insegne, e più in generale dai cosiddetti elementi di arredo urbano. Ogni intervento sulla componente cromatica urbana deve essere inteso essenzialmente come un processo progettuale, anche quando si tratti di ripristinare uno stato originario attraverso una fedele ricostruzione storica, o di conservare la materia cromatica del costruito storico in quanto elemento di cultura materiale, o, infine, di operare in una soluzione di continuità con le prassi tradizionali locali.
E se ogni intervento cromatico sulla città è un intervento progettuale, allora dovrà trarre motivazione non solo dalla storia e dalle preesistenze, ma anche dalla capacità del colore di risolvere le contraddizioni dettate dalle rapide trasformazioni della città che investono sia il tessuto urbano storico che le cosiddette periferie, dove appare ancora più necessario un approccio al colore che sappia restituire identità e senso di appartenenza ma anche portare qualità percettiva. Scopo della ricerca è delineare e verificare un metodo di lettura della componente cromatica urbana fondato sul dato percettivo. A tal fine è stato individuato come caso studio uno spazio urbano circoscritto, una piazza della periferia di Milano, sulla quale condurre letture del colore in relazione alle diverse condizioni spaziali.
Nowadays, the colours of the city are no longer linked only to the colours of its buildings, but they are progressively more dictated by the movement of cars and public transport, by road signs and advertising information, by shop windows and signs, and, more generally, by the so-called elements of urban furniture. Any intervention on the urban colour component must be understood as essentially a design process, even when it is the case of restoring an original state through a faithful historical reconstruction, or keeping the colour material on the historic built as part of material culture, or, finally, operating in a continuance with the traditional local practices.
And if any colour intervention on the city is a design intervention, then it will have to derive justification not only from history and pre-existent, but also from the ability of colour to resolve the contradictions dictated by the transformations of the city, which involve both the historical urban fabric and the so-called suburbs, where an approach to colour able to return identity and sense of belonging, but also lead to perceptual quality, appears even more necessary. The aim of the research is to outline and verify a method of reading the urban colour component based on the perceptual data. For this purpose a circumscribed urban area, a square on the outskirts of Milan, in Italy, was identified as a case study on which conduct colour readings in relation to the different spatial conditions.